Ophrys exaltata
subsp. montis-leonis
(O. Danesch &
E. Danesch) Soca 2002,
Monde Pl. 97(475): 27.
Bas.:
Ophrys montis-leonis O. Danesch & E.
Danesch 1972 (pro hybr.),
Ophrys Hybr.: 225.
Sin.:
O. tyrrhena
Gölz & H.R. Reinhard 1980; O. exaltata
subsp. tyrrhena (Gölz & H.R.
Reinhard) Del Prete 1988 (nom. inval.);
O. arachnitiformis Gren. & Philippe subsp. tyrrhena (Gölz &
H.R. Reinhard) H. Baumann & R. Lorenz 2005
(Ofride
tirrenica)
Etimologia:
dal locus classicus, il Monte Leoni nella Maremma grossetana; la
denominazione tyrrhena, comunemente usata fino a pochi anni fa,
si riferisce a una descrizione successiva (1980).
Distribuzione:
endemismo tirrenico, diffusa soprattutto lungo la costa toscana ma
presente anche all’interno, dal Levante Ligure alla Campania, Umbria
compresa.
Habitat:
prati magri, garighe, boschi chiari, senza particolari esigenze di
suolo, fin oltre 650 m di quota.
Fioritura:
III-IV.
Caratteri
essenziali e
distintivi
rispetto al tipo:
piante di taglia un po’ minore,
con fiori più grandi. Sepali e petali a colori variabili ma
spesso vivaci,
i petali più
corti e spesso auricolati, triangolari e pubescenti, con bordi a volte
ciliati e ondulati.
Labello disteso, trapezoidale o romboidale, a bordi rialzati e
diffusa pelosità submarginale; macula molto variabile ma sempre
grande, estesa per quasi l'intera lunghezza del labello, di solito
con disegni complicati intorno a un ocello centrale; campo
basale grande, dello stesso colore o poco più chiaro del centro del
labello; cavità stigmatica ristretta alla base, pseudo-occhi grandi,
da verdastri a neri; apicolo grande, spesso tridentato, rivolto
in basso o in avanti.
Osservazioni
Impollinata da Colletes
cunicularius; nonostante l’enorme variabilità individuale anche
tra gli individui nelle stesse popolazioni, nel suo areale è
abbastanza inconfondibile. Le caratteristiche dei petali, del labello
e dell'apicolo indicano la sua probabile origine ibridogena tra
un'antica entità di O. exaltata a petali colorati e una di
holosericea, forse con l'apporto anche di crabronifera.
Aggiornamento: marzo 2015
|