Orchidee d'Italia

 

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Gruppo Italiano per la Ricerca sulle Orchidee Spontanee

     

 
 
 
 

 

 

Genere Orchis L. 1753

 

Etimologia: dal greco “testicolo” per la forma dei rizotuberi.

 

Inquadramento: il genere Orchis s.l. è sempre stato uno dei più importanti (almeno a livello europeo), tanto da dare il nome all’intera famiglia; in origine comprendeva in maniera piuttosto disomogenea un gran numero di specie euro-mediterranee; col tempo molte di queste sono state assegnate a nuovi generi (o viceversa alcuni generi sono stati ricompresi in Orchis: es. Aceras). L’evoluzione della sua sistematica (ma si può allargare il discorso a buona parte della sottotribù Orchidinae) è ancora lontana da una definizione univoca e accettata da tutti: e forse oggi ancora di più che nel passato. Se infatti i risultati degli studi su base genetica e molecolare condotti da Bateman et al. nell’ultimo decennio del ‘900 hanno portato alla proposta di una nuova (e per molti aspetti convincente) classificazione filogenetica e sistematica delle Orchidinae, successivamente non sono mancate le critiche e i tentativi di rivalutazione dell’approccio morfologico e cariologico rispetto a quello genetico, fino alle recenti proposte (2008-2009) di due nuove classificazioni – forse ancora più “rivoluzionarie”– da parte di Tyteca & Klein, e di P. Delforge.¹

In questa sede noi seguiamo la proposta di Bateman, Pridgeon & Chase (la cosiddetta “classificazione BPC”), almeno per quanto riguarda Orchis s.l., genere riconosciuto polifiletico, e quindi riorganizzato in 3 distinti gruppi (cladi). Le specie più omogenee sono rimaste nel vecchio gruppo che ha conservato il nome Orchis, il secondo gruppo ha accorpato le specie affini a O. ustulata con il genere Neotinea (da cui ha preso il nome), le rimanenti sono confluite nel terzo gruppo accorpate con Anacamptis, con questo stesso nome. Il nuovo genere Orchis (diviso in 2 Sezioni: Orchis e Masculae) rimane comunque un genere importante con una trentina di specie, delle quali 16 presenti in Italia:

Sectio Orchis: O. militaris, O. italica, O. simia, O. purpurea, O. anthropophora

Sectio Masculae: O. mascula, O. pallens, O. provincialis, O. pauciflora, O. quadripunctata, O. brancifortii, O. patens, O. spitzelii.

 

Distribuzione: ampio areale europeo e mediterraneo, a E fino all’Iran e alla Mongolia.

 

Caratteri comuni del genere:

Rizotuberi globosi.

Foglie basali sempre presenti, cauline assenti o, se presenti, poche (1-2) e piccole.

Brattee membranacee, quasi mai più lunghe dell'ovario.

Infiorescenza densa, multiflora, con fiori piuttosto grandi (≥3 cm).

Perianzio: casco sempre presente, petali sempre più piccoli dei sepali.

Labello rivolto in basso, trilobato, spesso con lobo mediano bilobato.

Sperone sempre presente, con l'eccezione di O. anthropophora.

Ginostemio corto, masse polliniche gialle, 2 retinacoli in borsicola unica.

Numero cromosomico 2n = 42.

 

Caratteri distintivi delle sezioni:

Casco formato da tutti i tepali, labello con lobi laterali stretti (antropomorfo), sperone breve, cilindrico, ottuso e leggerm. discendente (assente in O. anthropophora): Orchis

Casco formato dai petali (sepalo dorsale connivente o eretto), sepali laterali liberi, labello con lobi laterali larghi, sperone lungo (almeno metà dell’ovario): Masculae

 

  

¹A questo proposito il curatore del libro del GIROS “Orchidee d’Italia”, Paolo Grünanger, pubblica nel n. 44 della rivista GIROS Notizie, un contributo sulla recente evoluzione sistematica del genere Orchis s.l., molto utile per chiarire e approfondire la storia e i termini della questione: Grünanger P., 2010: Storia e sistematica del genere Orchis. – GIROS Notizie 44: 16-29.

Ecco una bibliografia essenziale delle varie proposte di riclassificazione che si sono succedute negli ultimi vent’anni. Iniziamo con due lavori dei primi anni ’70 del ‘900, più tardi in parte ripresi:

Soó R.v., 1972: Die Arten und Unterarten der Gattung Orchis s.str. – Jber. Naturw. Ver. Wuppertal 25: 37-48.

Vermeulen P., 1972: Übersicht zur Systematic und Taxonomie der Gattung Orchis s.str. – Jber. Naturw. Ver. Wuppertal 25: 22-36.

La prima “classificazione BPC” è esposta in:

Bateman R.M., Pridgeon A.M., Chase M.W., 1997: Phylogenetics of subtribe Orchidinae (Orchidoideae, Orchidaceae) based on nuclear ITS sequences. 2. Infrageneric relationships and taxonomic revision to achieve monophyly of Orchis sensu stricto. - Lindleyana 12: 113–141.

e poi ripresa e modificata in:

Bateman, Hollingsworth P.M., Preston J., Yi-Bo L., Pridgeon A.M. & Chase M.W., 2003: Molecular Phylogenetics and evolution of Orchidinae and selected Habenariinae (Orchidaceae). – Bot. J. Linn. Soc. 142: 1-40.

Bateman R.M., 2009: Evolutionary classification of European orchids: the crucial importance of maximising explicit evidence and minimising authoritarian speculation. – J. Eur. Orch. 41(2): 243-318.

Risultati in parte diversi con le stesse tecniche hanno ottenuto:

Cozzolino S., Aceto S., Caputo P., Gaudio L. & Nazzaro R., 1998: Phylogenetic relationships in Orchis and some related genera: an approach using chloroplast DNA. – Nord. J. Bot. 18: 79-87.

Aceto S., Caputo P., Cozzolino S., Gaudio L. & Moretti A., 1999: Phylogeny and Evolution of Orchis and Allied Genera Based on ITS DNA Variation: Morphological Gaps and Molecular Continuity. – Mol. Phylogenet. Evol. 13(1): 67-76.

Rilievi al metodo e ai risultati della “BPC” anche in:

Wucherpfennig W., 1998: Für und wieder Anteriorchis E. Klein & D. Strack – Gedanken zu einer Neuordnung der Gattung Orchis L. – J. Eur. Orch. 30(3): 571-587.

Wucherpfennig W., 1999: Gedanken zu einer Neuordnung der Gattung Orchis L. - Nachtrag. – J. Eur. Orch. 31(2): 329-346.

Quentin P., 2000: 2. Proposition de révision des genres Orchis, Aceras, Anacamptis et Neotinea. – L’Orchidophile (143): 179-182.

Buttler K.P., 2001: Taxonomy of Orchidaceae tribus Orchideae, a traditional approach. – J. Eur. Orch. 33(1): 7-32.

Klein E., 2004: Das intersektionale und intergenerische Hybridisierungsgeschehen in der Gattung Orchis (Orchidaceae – Orchidinae) und seine Relevanz für die systematische Gliederung dieser Gattung. – J. Eur. Orch. 36(3): 637-659.

Proposte alternative che rivalutano soprattutto  l’approccio morfologico:

Baumann H. & Lorenz R., 2006: Die Sektionen der Gattung Orchis L. – J. Eur. Orch. 38(1): 173-183.

Tyteca D. & Klein E., 2008: Genes, morphology and biology – The systematics of Orchidinae revisited. – J. Eur. Orch. 40(1): 501-544.

Tyteca D. & Klein E., 2009: Genes, morphology and biology – The systematics of Orchidinae revisited: a reappraisal. – J. Eur. Orch. 41(3/4): 473-480.

E infine l’ultima proposta, che riassume anche le varie obiezioni alla “BPC”:

Delforge P., 2009: Orchis et monophylie. – Natural. belges 90 (Orchid. 22): 15-35.