G.I.R.O.S. - Gruppo Italiano per la Ricerca sulle Orchidee Spontanee

Solo il fiore che lasci sulla pianta è tuo. (Aldo Capitini)
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 Oggetto del messaggio: Epipactis nordeniorum subsp. maricae
MessaggioInviato: 15 novembre 2011, 19:38 
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Iscritto il: 29 maggio 2011, 16:05
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Nome: Luca
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Complimentandomi innanzitutto per il ritrovamento e lo studio, così come pubblicato sul Journal Europäischer Orchideen e riportato oggi in diversi quotidiani, segnalo questa nuova sottospecie: Epipactis nordeniorum Robatsch subsp. maricae Croce, Bongiorni, De Vivo & Fori.

Di seguito alcuni articoli online:

http://www.ilmessaggioteano.it/articolo ... di%20Tuoro

http://corrieredelmezzogiorno.corriere. ... 9762.shtml

http://mediterranews.org/2011/11/una-nu ... ccamonfina


Ciao!

Luca


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MessaggioInviato: 13 dicembre 2011, 23:05 
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Iscritto il: 30 luglio 2011, 15:40
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Nome: Riccardo
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Il 10 dicembre vi è stata la pubblicazione del protologo sul Journal Europäischer Orchideen, quindi è ora ufficiale la presenza, proprio qui in Italia, di una nuova sottospecie di Epipactis.
Epipactis nordeniorum subsp..maricae Croce, Bongiorni, De Vivo & Fori è stata trovata da Antonio Croce lungo il fiume Savone e successivamente osservata e studiata insieme agli altri autori per molti anni. La nuova entità della Flora italiana appartiene a quel gruppo di Epipactis che colonizza gli ambienti alluvionali. Il ritrovamento di questa popolazione, suddivisa in tre distinte stazioni comprese tra i 300 e i 600 metri circa di altitudine, è di estremo interesse perché sinora le Epipactis di ambiente alluvionale erano presenti in una fascia di territorio europeo posta a latitudine piuttosto elevata, i cui confini meridionali erano rappresentati dall’Italia del nord. Ora di colpo ci spostiamo molto a sud, in piena Campania e questo pare consentire l’ipotesi sensata che i tanti ambienti di rii, torrenti e forre presenti lungo tutta la nostra penisola possano riservare ancora qualche nuova scoperta, se saranno esplorati con una sistematicità che sicuramente sinora è mancata.
Epipactis nordeniorum subsp..maricae presenta affinità di base con E. nordeniorum, ma caratteri individuali molto ben marcati. Vive sempre a stretto con l’acqua, da cui non si scosta mai più di qualche metro, è spesso soggetta a coperture alluvionali, e probabilmente ha un rapporto stretto e determinante con le sabbie di erosione vulcanica, che rappresentano il substrato su cui vegeta. Va infine sottolineato come questa sottospecie campana appartenga a quella tipologia di Epipactis, non necessariamente alluvionali, che presentano una fioritura protratta nel tempo, in questo caso praticamente da inizio luglio fino anche alla metà di Agosto. Pubblichiamo qualche foto per illustrare i caratteri morfologici di questa nuova sottospecie.
Un saluto a tutti Riccardo


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MessaggioInviato: 13 dicembre 2011, 23:07 
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Iscritto il: 30 luglio 2011, 15:40
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Nome: Riccardo
Cognome: De Vivo
Località: Fidenza (PR)
Aggiungo altre due foto


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MessaggioInviato: 19 luglio 2012, 19:54 
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Iscritto il: 18 novembre 2011, 0:59
Messaggi: 23
Nome: Antonio
Cognome: Croce
Località: Teano (CE)
Salve,
sono stato oggi a visitare il Locus classicus di Epipactis nordeniorum subsp. maricae, pensando di trovarla già in fiore.
Rispetto all'anno scorso le piogge autunnali e le abbondanti nevicata invernali hanno provocato gravi alterazioni delle sponde sabbiose del torrente. A questo va aggiunto qualche intervento di taglio degli alberi delle sponde decisamente esagerato.
Mentre a luglio/agosto 2011 avevo contato circa 30 piante, quest'anno ne ho contate 7, tutte decisamente più piccole e con meno fiori. Sono tutte abbondantemente in frutto.
Vi allego qualche foto...
Domenica 22 faccio una ricerca più a valle e poi nelle altre stazioni per verificare lo stato di salute delle altre piante o la presenza di nuovi siti (e per scattare foto migliori con una macchina fotografica migliore!). Chi volesse venire è benvenuto!
Antonio


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MessaggioInviato: 21 luglio 2012, 21:16 
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Iscritto il: 29 giugno 2011, 21:58
Messaggi: 112
Nome: Luciano
Cognome: Bongiorni
Località: Rezzanello (PC)
Ciao Antonio, vedo che nel locus classicus la maricae si presenta quest’anno molto scarsa.
Non ho idea degli stravolgimenti che le piene invernali possano avere determinato, ma sinceramente sono un po’ scettico che possano avere inciso più di tanto su una pianta che si è comunque evoluta in ambiente alluvionale. Provo ad avanzare qualche ipotesi diversa.
Innanzitutto questa è stata la prima stagione dopo la presentazione del protologo. Risulta sicuramente probabile qualche visita in zona di studiosi e appassionati e purtroppo non tutti si limitano a fotografare i soggetti. Mi è stato raccontato che in Austria il locus classicus di Epipactis lapidocampi risultasse semidistrutto dopo l’ondata di visite, nonostante la popolazione iniziale fosse piuttosto abbondante. E’ sicuramente un malcostume grave, soprattutto perché totalmente inutile. Gli erbari sono una tristezza, servivano in passato, ma oggi è possibile preparare una documentazione completa e dettagliatissima distruggendo poco o nulla. Noi insieme abbiamo costruito un volume di immagini cui veramente è difficile aggiungere qualcosa prelevando in sei anni di studio sicuramente non più di dieci fiori (fiori singoli, non infiorescenze). Tutti gli altri elementi della pianta poi si illustrano senza bisogno di alcun prelievo! Sono cose già dette e ridette, speriamo che la cultura avanzi in questo senso.
Vi è però un aspetto della tua comunicazione che mi preoccupa molto, ed è quello relativo al taglio di piante. Il problema potrebbe rivelarsi grave. Ne approfitto per inserire dati sulla situazione attuale di Epipactis zaupolensis in Friuli, che ha vissuto problemi simili. Anche li si trattava di Epipactis con habitat alluvionale: quattro anni fa sono stati tagliati gli alberi lungo la risorgiva, che ospitava questa popolazione piuttosto abbondante. L’effetto dell’abbattimento degli alberi è stato lo stesso, che negli anni avevo annotato per altre Epipactis in altri ambienti. L’anno successivo al taglio la popolazione si presenta ancora ben strutturata, nel secondo anno parecchie piante scompaiono e le altre mostrano segni di sofferenza. Nel terzo anno la popolazione scompare. Nel 2011, nel locus classicus di Epipactis zaupolensis non esisteva più una sola pianta. Unico lumino di speranza due piantine in seme trovate in un’area spostata. Diventa quindi primario tutelare l’habitat nelle aree, in genere limitate, che ospitino queste rarità biologiche. Fortunatamente per maricae esistono due ulteriori stazioni, più piccole, ma di cui non abbiamo fornito le coordinate e in cui speriamo non siano stati effettuati tagli. Sono molto curioso di sapere se lì la situazioni risulti migliore e nella norma. Un caro saluto Luciano


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