vespertilio ha scritto:
Vieni qua "insettifilo"!! Il parlarne invece fa bene a tutti !! Mettere in evidenza certi fatti fa ragionare !! E tu che ti intendi di isetti, mi spieghi, (perchè io sono proprio digiuno) quali possono essere gli insetti impollinatori delle fioriture di marzo e quelli delle fioriture di maggio !! Può essere la stessa specie che sfarfalla per quattro mesi consecutivi (dato che la fioritura inizia a febbraio!), qualche sottospecie o due generazioni separate !!
La borragine non è impollinata da insetti specifici !! Ciao a presto !!! R.
Ma guarda te il Fiesolano D.O.C.!!!
Per rispondere alla domanda di Rolando devo prima fare una premessa.
Non credo, quasi assolutamente, all'impollinazione specie-specifica delle
Ophrys, ma credo invece che le Ophrys vengano impollinate da imenotteri, magari tassonomicamente vicini, ma, perchè no...... di specie diverse.
La conferma a ciò potrebbe venire proprio dal caso Elba, dove la
O.speculum è sicuramente abbondante ed invece il suo impollinatore "naturale" è completamente assente

.....eppure la specie si riproduce tranquillamente per via gamica e crea (dove presente) ibridi con quasi tutte le specie strettamente conviventi.
Almeno su questo, non temo smentite.
Per tornare alle beneamate
sphegodes s.l., direi che non è assolutamente improbabile che due diverse specie di imenotteri, magari appartenenti alla stessa famiglia/genere, possano "garantire" l'impollinazione nell'arco di 2-3 mesi.
Non è poi da escludere neanche la possibilità che a farlo possa essere proprio la medesima specie. Infatti, stento a credere che una o più popolazioni di
Andrena decidano di sfarfallare tutte nello stesso giorno, ma ritengo invece più verosimile che lo sfarfallamento avvenga gradualmente in un determinato arco di tempo.
In questo modo, non vedo perchè non sia possibile che gli imenotteri "tardivamente sfarfallati" possano impollinare le
Ophrys "tardivamente fiorite".
Anche perchè, una
sphegodes all'ultimo fiore a metà maggio, significa che ha iniziato la sua antesi, come minimo 10/15 o 20 giorni prima, a seconda delle temperature stagionali, dell'altitudine, dell'esposizione e di altri molteplici fattori esterni.
Ecco, questi a mio avviso sarebbero degli studi interessanti da fare. Certo richiederebbero impegno certamente maggiore e costante, rispetto ad uno studio tassonomico-descrittivo, ma potrebbero, secondo me, smentire alcune tesi, considerate per molti anni come dei veri e propri "assiomi".
Capisco da solo che questa mia posizione, sia in controtendenza rispetto alle varie correnti Orchidologiche, ma questo è quello che penso.....che ci posso fare??
Vi voglio bene!!!!