Ritrovamento davvero molto interessante!
Nella pagina iniziale della sezione Alterazioni cromatiche c'è un breve articolo che spiega le ragioni per cui i fiori di una pianta possono presentare alterazioni cromatiche... ricordo per esempio che la Dactylorhiza sambucina si può presentare normalmente di colore giallo o violaceo, che ad esempio in Basilicata (se non ricordo male) ci sono località dove la Anacamptis pyramidalis si presenta principalmente a fiori bianchi e non rosa come di solito. Le alterazioni cromatiche sono legate a caratteri recessivi (rr), per cui occorre che la pianta abbia entrambi gli alleli di quel gene mutati affinché si presenti albina. In caso di eterozigosi (Rr) per quei geni il carattere dominante sarà quello che fornisce la colorazione alla pianta. Se gli incroci invece sono sempre tra piante omozigoti recessive (rr) la prole che generano presenterà a sua volta due alleli recessivi, per cui sarà a sua volta albina. In popolazioni normo cromatiche con rari esemplari albini, è possibile che ci siano piante portatrici dell'allele recessivo (r), ma che vengono compensati dal secondo allele dominante (R) per cui presentano la colorazione tipica. In popolazioni invece dove il numero di albini è predominante, la probabilità di incroci con altri soggetti normo cromatici probabilmente è inferiore, per cui la maggior parte dei soggetti presenterà forme albine. Ad ogni modo, così come per la D. sambucina o la A. pyramidalis ma anche molte altre, la specie non cambia!
Nel corso dei secoli questi esemplari acromatici sono stati più volte descritti come forme o varietà, ma non hanno alcun significato cladistico sistematico, e spesso tale nominazione trinomiale e tetranomiale è caduta in disuso, per cui a mio avviso la cosa migliore è indicare la specie e poi indicare, separato da una virgola o tra parentesi (albina, ipocromatica, apocromatica, ipercromia, ecc.)