G.I.R.O.S. - Gruppo Italiano per la Ricerca sulle Orchidee Spontanee

Solo il fiore che lasci sulla pianta è tuo. (Aldo Capitini)
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Lo spunto per effettuare questo viaggio alla scoperta degli albori dell'orchidologia mi è stato dato da un botanico, fisico e medico svizzero vissuto a cavallo del XVI - XVII sec. Caspar Bauhin (Basilea, 17.1.1560 - Basilea 5.12.1624). Egli scrisse alcuni libri, tra i quali il Pinax Theatri Botanici (1596) e il Catalogus Plantarum circa Basileam sponte nascentium (1623). Nei suoi lavori descrisse migliaia di piante e le classificò in un modo nuovo, che Linneo prenderà come esempio per la sua innovativa nomenclatura binomiale. Partendo dall'opera Pinax Theatri Botanici, a pag. 80 si trova il capitolo dedicato alle Orchidee. Egli cita alcuni riferimenti storici molto importanti per poter risalire agli albori dell'orchidologia. In particolare cita Teofrasto, Dioscoride e Plinio il Vecchio, che a tutti gli effetti possono essere considerati i primi botanici della storia ad essersi occupati di orchidee spontanee!

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Cita:
Ơ’Ρχις (Ophrys) sive Testiculus, à Theophrasto 9. hist. 19 & Dioscoride l.3 c. 141. proponitur: Dioscorides, inter Orchidem, & Satyrion differentiam hanc fecit:
[...] Plinius l.26 . c.10. Orchion Satyriorum descriptiones confundit & l.22. c.8. Cynosorchis nomine repetijt.

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Teofrasto (in greco Θεόφραστος) (Ereso, 371 a.C. – Atene, 287 a.C.) è stato un filosofo e botanico greco antico, vissuto oltre 2000 anni fa. Fu discepolo di Aristotele. Tra le sue opere rivestono grande importanza i due ampi trattati botanici. Nel primo, De historia plantarum (Περὶ Φυτῶν Ιστορίας), in nove libri (originariamente erano però dieci), classifica oltre cinquecento piante, dividendole in alberi, frutici, suffrutici, erbe; nel libro IX classifica, per la prima volta nell'antichità, droghe e medicinali con il loro annesso valore terapeutico. Nel secondo, Cause delle piante (Περὶ Φυτῶν Αἰτιῶν), in sei (originariamente in otto) libri, descrive la generazione spontanea e la vegetazione delle piante per cause esterne. Entrambe le opere costituiscono il più rilevante contributo allo studio della botanica non soltanto dell'antichità, ma anche del Medioevo. Nel libro IX, cap. 19, par. 30, cita molto probabilmente per la prima volta nella storia dell'uomo moderno, piante con radici a forma di testicoli, da cui viene coniato il termine e poi genere Testiculus.
Come citato da Caspar Bauhini qui sopra, ecco allora il "Theophrasto 9. hist. 19", in una versione tradotta in latino nel 1552.

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Dioscoride Pedanio (in greco: Πεδάνιος Διοσκουρίδης, Pedànios Dioskourìdes) (Anazarbe, 40 d.C. circa – 90 d.C. circa) è stato un medico, botanico e farmacista greco antico che esercitò a Roma ai tempi dell'imperatore Nerone. Ebbe la possibilità di viaggiare a lungo nel mondo greco-romano. Dioscoride è famoso per la sua opera in 5 libri, De materia medica, un erbario scritto in lingua greca che ebbe una profonda influenza nella storia della medicina. Rimase infatti in uso, con traduzioni e commenti, almeno fino al XVII secolo. Oltre che in area greca e romana, quest'autore fu conosciuto anche in Oriente e sono rimasti svariati manoscritti di traduzioni arabe e indiane. Un gran numero di manoscritti illustrati testimoniano la grande diffusione dell'opera di Dioscoride, alcuni di essi sono antichissimi risalendo al V-VII secolo. Il più famoso di essi è senza dubbio il Codex Aniciae Julianae (512/513) cioè il manoscritto Cod. med. gr. 1. conservato presso la Biblioteca Nazionale Austriaca di Vienna.
La principale traduzione italiana di Dioscoride si trova nei "I discorsi ... nelli sei libri di Pedacio Dioscoride ... della materia medicinale" pubblicato a Venezia da Vincenzo Valgrisi nel 1568 a cura del medico senese Pietro Andrea Mattioli. L'edizione del Mattioli, tradotta in varie lingue tra cui latino e francese, affiancava alla traduzione del testo greco illustrazioni di notevole qualità e precisione che rendevano facile il riconoscimento della specie trattata. Seguiva poi un ricco commento con le osservazioni sul testo a cura del Mattioli stesso. - Non essendo riuscito a trovare la prima versione del 1568, vi dovrete accontentare di quella edita sempre a Venezia ma tre anni più tardi, 1571. Per comodità riporto una sola tavola del Mattioli. Le altre, tutte a colori, che illustrano le specie di Dioscoride, sono consultabili qui. Nel lavoro del Mattioli, oltre al genere Testiculum, compaiono nuovi termini: Satyrium, Palma Christi e Ophrys. Alcune informazioni aggiuntive sull'opera di Dioscoride e di Mattioli si possono trovare qui.


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Gaio Plinio Secondo, conosciuto come Plinio il Vecchio (Como, 23 d.C. – Stabia, 25 agosto 79 d.C.), è stato uno scrittore romano. Il suo Naturalis historia (pubblicato tra il 77 - 79 d.C.), conta 37 volumi, ed è il solo lavoro di Plinio il Vecchio che si sia conservato. Quest'opera è stata il testo di riferimento in materia di conoscenze scientifiche e tecniche per tutto il Rinascimento e anche oltre. Plinio vi ha infatti registrato tutto il sapere della sua epoca su argomenti molto diversi, quali: La descrizione dell'universo (II libro) La geografia ed etnografia del Bacino del Mar Mediterraneo (III-VI libro) L'antropologia (VII libro) La zoologia (VIII-XI libro) La botanica e l'agricoltura (XII-XIX libro) La medicina e le piante medicinali (XX-XXVII libro) La medicina ed i medicamenti ricavati dagli animali (XXVII-XXXII libro) La mineralogia (XXXIII-XXXVII libro).
Di seguito, come riportato all'inizio da Caspari Bauhin, ecco il "Plinius l.26 . c.10", in una versione del 1469! Considerate che la prima stampa di Gutenberg della Bibbia è del 1455! In Plinio compaiono alcuni nuovi generi, come Cynosorchis, Triorchis e Serapias oltre a quelli già visti: Satyrion (Satyrios) e Orchis (Orchios).

Cita:
> Sed inter pauca mirabilis est Orchis herba sive Serapias, foliis porri, caule palmeo flore purpureo gemina radice testiculis similit ita ut maior sive ut aliqui dicunt, tenuior ex aqua pota excitet libidine minor sive mollior e lacte caprino inhibeat.

TRAD: Poche piante sono meravigliose come l’Orchis o la Serapias, le foglie sono simili al porro con uno stelo lungo come il palmo di una mano e che i fiori sono color porpora e le radici consistono in due tuberi, uno grosso ed uno più piccolo simili a testicoli. Il tubero più grosso, o più duro, come lo chiamano alcuni, preso con l’acqua stimola la passione. Il più piccolo che è anche il più molle, preso con il latte di capra reprime il desiderio amoroso.

> Concitatrice vim habet Satyrion duo eius genera una longioribus foliis quam oleae, caule 4 digitorum, flore purpureo, radice gemina ad forma testiu hominis, alternis annis intumescente ac residente Altera Satyrios Orchis cognominatur et feminam esse creditam est [...]

> Est & aliud genus Satyrion...



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Claudio Galeno, (Pergamo, 129 d.C. – Roma, 216 d.C.) è stato un medico greco antico, i cui punti di vista hanno dominato la medicina europea per più di mille anni. Galeno ha tramandato la medicina ippocratica nel senso rinascimentale. Scrisse opere voluminose di filosofia e medicina, dei quali ci restano 108 scritti, parte nella stesura originale greca e parte nella versione araba. Nel trattato De simplicium medicamentorum temperamentis ac facultatibus (Sui semplici), in ossequio alla tradizione ippocratica che sosteneva che nella natura c'è il rimedio di ogni male, parla di piante aventi funzione curativa anticipando la medicina naturalistica. Seppur non citato da Caspari Bauhini, Galeno verrà citato più avanti da alcuni altri botanici del 1500 come Fuchs e Dodonei. Di seguito allego frontespizio dell'opera citata in una versione tradotta in latino del 1547 e le pagine relative alle orchidee spontanee.


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Che fine hanno fatto questi generi nei secoli successivi? Sono stati utilizzati a lungo? a quali specie corrisponderebbero oggi?

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MessaggioInviato: 15 settembre 2012, 16:33 
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Luca, ma esisti veramente o sei tu Google in persona :D

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Sono d'accordo con Luciano R., ti ho visto all'Abetone, ma non sono sicuro se sei un U.F.O.
Grande Luca, supercomplimenti e un grazie da Bruno.


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Esisto, esisto.. eh eh! Qualcuno all'Elba ha avuto modo di conoscermi, ma anche in Liguria.. possono testimoniare! :D :lol:

Oggi è possibile fare ricerche storiografiche che fino a pochi anni fa erano impensabili! Le biblioteche digitali stanno aumentando di numero, e con loro la miriade di libri che costantemente ogni giorno vengono digitalizzati. Non so più quale dei libri usati sopra, è stato digitalizzato nel 2010! Venti anni fa per consultare questi libri era necessario percorrere centinaia, talvolta migliaia di chilometri, per raggiungere la biblioteca dove erano custoditi. Oggi, se si ha un minimo di basi per fare ricerche approfondite sul web, in un paio di clic e un po' di impegno si possono consultare comodamente da casa propria! :D Sono curioso di scoprire se oltre alle copie del 1400-1500 sono disponibili anche le versioni originali di questi lavori, ammesso che esistano ancora. Detto questo, penso che nulla possa sostituire l'emozione di toccare con mano e di poter sfogliare un volume di 330 anni! :) ;)

Ma ora torniamo al nostro Caspar Bauhini, dal quale è iniziata la ricerca. Dicevo che ha scritto vari libri, e il secondo che ho consultato è stato: Catalogus Plantarum circa Basileam sponte nascentium, un elenco di piante che crescevano in Svizzera nel 1622. Ancora oggi la Svizzera non scherza ad orchidee, ovviamente per quanto riguarda le specie alpine. Caspar Bauhini, ne elenca e descrive 36 (direi che è già un buon numero per l'epoca) ma quello ancora più interessante è che per ogni specie (che ovviamente definisce con il polinomio usato all'epoca) indica anche un elenco di sinonimi usati dagli autori precedenti, indicandoci quindi quali erano i principali riferimenti botanici del 1500 per quanto riguarda le orchidee spontanee! Le 36 specie descritte sono suddivise in 5 generi: Cynosorchis, Orchis, Triorchis, Ophrys ed helleborine. In un altro suo libro (Catalogus plantarum circa Laubam nascentium, 1724) introduce anche il genere Palmata. Non resta che scoprire quali sono queste specie e quali sono gli autori che cita!


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Come potete vedere non è del tutto ovvio e immediato risalire dal nome polinomico, nonostante la descrizione, al nome attuale della specie, ma si può fare grazie a un piccolo aiutino che vi svelerò nella terza parte... ora vorrei provare a capire chi sono gli autori che Bauhini cita!
Vi riporto un breve estratto che mi sono fatto, di ognuno ho già il pdf o il link all'opera principale e alle orchidee che cita o alle tavole (!), ma mi serve un po' di tempo per elaborare il tutto e renderlo presentabile.. del resto sono umano anch'io! :lol: :lol:



Tab. = Jacob Theodorus Tabernaemontanus (Bergzabern 1525 - Heidelberg 1590)
Dod. = Rembert Dodonaei (Malines, 29 giugno 1517 – Leida, 10 marzo 1585)
Fuch. = Leonhard Fuchs (17 gennaio 1501 – 10 maggio 1566)
Matth. = P. Andreas Matthioli (Siena, 12 marzo 1501 – Trento, 1578)
Lob. = Matthias de Lobel (Lilla, 1538 – Highgate, 3 marzo 1616)
Cam. = Joachimus Camerarius (1534 – 1598)
Trag. = Hieronymus Bock Tragus (Heidersbach o Heidelsheim 1498 – Hornbach, 21 febbraio 1554)
Thal. = John Thalius
Clus. = Carolus Clusius (Arras, 19 febbraio 1526 – Leida, 4 aprile 1609)
Cord. = Valerius Cordus (Erfurt, 18 febbraio 1515 – Roma, 25 settembre 1544)




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MessaggioInviato: 16 settembre 2012, 11:44 
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Jacob Theodorus detto "Tabernaemontanus" [Tab.] è considerato il padre della botanica tedesca, ma si sa poco della sua vita. Nel 1545 viene menzionato come studente di Hieronymus Bock Tragus. Medico e botanico, il suo lavoro principale è: Icones plantarum, seu stirpium, arborum nempe fructicum, herbarum, fructuum, lignorum, radicum, omnis generis; tam inquilinorum, quam exoticorum. Pubblicato nel 1588 viene ristampato in varie edizioni fino al XVIII sec. Contiene 2300 illustrazioni dettagliate di piante, tra cui una ampia sezione dedicata alle orchidee spontanee, 57 specie indicate con i nomi dell'epoca e divise nei seguenti generi. - Di seguito un paio delle tavole, le altre sono consultabili qui.

Cynosorchis - p. 658-661 (7 specie)
helleborine - p. 724-725 (3 specie)
Orchis - p. 673 (2 specie)
Ophrys (2 specie)
Palma Christi - p. 679-683 (9 specie)
Satyrium - p. 674-675 (2 specie)
Testiculus - p. 661-672 (23 specie)
Triorchis - p. 675-678 (7 specie)
Tragorchis - p. 674 (1 specie)
Serapias (1 specie)

Se qualcuno fosse interessato all'acquisto del volume (spero originale) si può trovare qui, alla modica cifra di 7.000 euro! :shock: :o :twisted: :evil:

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Rembert Dodonaei [Dod.], noto anche come Rembert Dodoens, o Rembert Van Joenckema o Rembert Dodonée, è stato un botanico e medico fiammingo. Il suo interesse per la botanica è all'inizio di natura medica ed è per questa ragione che scrive un erbario. Utilizza le tavole create da Leonhard Fuchs e vi aggiunge delle nuove incisioni. Un'edizione in fiammingo, dal titolo Cruydeboeck, esce nel 1554 seguita da una versione in francese, Histoire des plantes (traduzione di Charles de l'Écluse). Nel 1583, Dodonei pubblica Stirpium historiae pemptades sex, opera che riassume tutti i suoi lavori, dove si trovano le sue osservazioni ma anche quelle di Charles de l'Écluse e di Mathias de Lobel. In quest'opera sono riportate 19 specie di orchidee spontanee, raggruppate in 8 generi. Di seguito come fatto in precedenza riporto frontespizio e due tavole, le altre sono consultabili qui.

Cynosorchis - p.234
Testiculus
Tragorchis
Orchis Serapias - p.237
Satyrium - p.240
Pseudorchis, (Bifolium o Ophrys) - p.242
helleborine - p.380

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Leonhart Fuchs [Fuch.] è stato un botanico e medico tedesco. Nel 1535 diventa professore di medicina all'Università di Tubinga, qui fu nominato rettore per sette volte e visse con la sua numerosa famiglia nella casa detta Nonnenhaus ancora presente nella città. Qui costruì un orto botanico tra i primi concepiti in Europa. Fuchs è annoverato tra i padri fondatori della botanica tedesca e fu uno dei principali rappresentanti nel neo-galenismo. Ha scritto oltre 50 libri e trattati. Acquisì fama grazie ai suoi libri sulle piante. Nel 1542 pubblica in latino De Historia Stirpium commentarii insignes il suo primo libro su questo argomento, che venne ripubblicato almeno in altre 5 edizioni (1543, 1546, 1547, 1551, 1555). In tutte le edizioni sono riportate 13 specie di orchidee spontanee. Nel 1543 pubblica il New Kreüterbuch che venne successivamente tradotto in tedesco. In questa opera vengono descritte oltre 400 piante europee e più di 100 piante esotiche, corredato da 511 xilografie. Nel 1549 viene pubblicato il volume Primi de stirpium historia commentariorum tomi vivae immagine [...], ripubblicato postumo, nel 1595, come Plantarum et stirpium Icones (Fuch. ico.). In questi due volumi Fuchs aggiunge 7 nuove specie di orchidee spontanee rispetto alle pubblicazioni precedenti. Questi ultimi due volumi sono consultabili rispettivamente qui e qui. Di seguito vi riporto i frontespizi in miniatura delle varie edizioni di De Historia Stirpium commentarii insignes disponibili online, e alcune pagine della prima edizione del 1542. Le tavole sono tutte visibili qui. Per ulteriori approfondimenti consiglio questo link.

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Di Pietrus Andreas Matthioli [Matth.] ne abbiamo già parlato in precedenza parlando di Dioscoride, per cui vi rimando a quella parte. Aggiungo solo una nota, per chi fosse interessato ad approfondire le conoscenze relative a questo personaggio, si può trovare utile e interessante materiale in: La complessa scienza dei semplici: atti delle celebrazioni per il 5° centenario della nascita di Pietro Andrea Mattioli. Siena, 12 marzo - 19 novembre 2001. Accademia dei Fisiocratici.


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Matthias de Lobel [Lob.] o l’Obel, o Lobelius o Lobelio è stato un botanico fiammingo, di origine francese. Studiò a Montpellier allievo di Guillaume Rondelet. In collaborazione con Pierre Pena, fa uscire His Stirpium adversaria nova nel 1571 e nel 1576, Plantarum seu stirpium historia, che sarà tradotto in fiammingo, nel 1581, con il titolo di Kruydboeck. Nel suo Stirpium, de l'Obel descrive circa 1500 specie in modo preciso con indicazione delle località dove le specie sono state raccolte: è la flora dei dintorni di Montpellier ma descrive anche piante del Tirolo, della Svizzera e dell'Olanda. Questa opera è accompagnata da 268 stampe su legno di piccole dimensioni. Il secondo, Plantarum è più di un semplice adattamento del primo con un indice in sette lingue e più di 2000 illustrazioni (di cui la maggior parte è tratta da opere di Clusius, di Rembert Dodonei (Dodoens) e di Pietro Andrea Mattioli. De l'Obel lo dedica alla regina Elisabetta I. È stampato da Christophe Plantin e conosce un grande successo.
Le sue opere principali sono state:
1) Plantarum seu Stirpium Historia. Cui annexum est adversariorum volumen. Antwerpiae Plantin 1576. L'editore Plantin acquistò Stirpium Adversaria Nova pubblicato a Londra da Purfoot nel 1570-1571, cambiò la prima pagina, aggiunse un indice, l'appendice di de l'Obel, il Formulae Remediorum di Rondelet, e lo mise in vendita preceduto dall'uscita dell'opera di de l'Obel.
2) Plantarum seu stirpium icones. Antverp, Christophe Plantin, 1581.
3) Icones stirpium, seu plantarum tam exoticarum, quam indigenarum, in gratiam rei herbariae studiosorum in duas partes digestae. Cum septem linguarum indicibus, ad diversarum nationum usum. Anvers, Ex officina Plantiana, Apud Viduam et Ioannem Moretum, 1591.
4) Kruydtboeck .Plantin, 1581.

Di seguito a titolo di esempio, un breve estratto del lavoro del 1581, in cui riporta 44 specie di orchidee spontanee con relative tavole consultabili qui.


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Hieronymus Bock, conosciuto anche con il suo nome latinizzato Hieronymus Tragus, è stato un botanico tedesco, medico, e sacerdote luterano che ha iniziato la transizione dalla botanica medievale alla moderna visione scientifica del mondo, disponendo le piante in base alle loro relazione o somiglianze. La prima edizione del suo Kreuterbüch (letteralmente "libro impianto") apparve nel 1539 non illustrata. Il suo obiettivo dichiarato era di descrivere le piante tedesche, compresi i loro nomi, le caratteristiche e gli usi medici. Invece l'edizione del 1546 del Kreuterbüch è stato illustrato dall'artista David Kandel (1520-1592). e spesso cita traduzioni di Dioscoride, sviluppando un proprio sistema di classificazione per circa 700 piante. Ulteriori informazioni sulla vita di questo botanico storico sono disponibili qui. L'opera di HIeronymus Bock Tragus viene ripubblicata a Strasburgo anche nel 1550, con il titolo Teutsche Speißkammer: Das Kreutter Buch, Darinn Unterscheidt, Namen unnd Würckung der Kreutter, Stauden, Hecken und Beumen sampt ihren Früchten so im Teutschen Landen wachsen, (dispponibile qui unica versione che sono riuscito a trovare online, in cui cita 12 specie di orchidee spontanee, ma la cosa interessante è che, così come aveva fatto C. Bauhini all'inizio, anche Hieronymus Bock Tragus, cita per ognuna un elenco di sinonimi con la citazione del relativo autore, aiutandoci enormemente oggi, a comprendere qualcosa in più di questa nomenclatura e delle specie già note all'epoca!

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