G.I.R.O.S. - Gruppo Italiano per la Ricerca sulle Orchidee Spontanee

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 Oggetto del messaggio: Re: Foto a confronto
MessaggioInviato: 30 aprile 2015, 22:58 
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Iscritto il: 30 luglio 2011, 15:40
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Nome: Riccardo
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Ciao Gennaro, a parlarsi alla fine ci si capisce sempre: nel complesso mi pare che il nostro pensiero non fosse molto dissimile. Anche sui temi di tecnica fotografica certe cose possono parere complesse o astruse solo perché magari una parte usa un linguaggio che l'altro non conosce: poi però, quando si arriva a comprendersi, si rischia di restare sorpresi per la semplicità estrema delle cose. La sezione di questo Forum dedicato a foto, tecnica e postproduzione è desolatamente disertata e penso sia un peccato, perché potremmo scambiarci un sacco di informazioni utilissime visto che noi orchidofili fotografi lo siamo quasi di necessità. Per esempio sul punto di bianco in fotografia digitale non ci siamo sicuramente capiti, così magari può apparire astrusa una tecnica che è invece semplicissima e di enorme utilità. "Fare il bianco" significa solo indicare alla macchina fotografica o a un software di Postproduzione un elemento che sia sicuramente bianco oppure, meglio, grigio neutro (grigio senza influenze di colore): come la macchina o il computer conosce un elemento della scena bianco o grigio, automaticamente è in grado di interpretare correttamente tutti i colori presenti. Quindi tu potrai essere al sole, in ombra oppure nel rosso del tramonto, oppure usare il flash, ma la tua immagine avrà comunque i colori naturali, così come sono realmente. Come si fa a fornire questa indicazione alla macchina o al sofware? Molto semplice: porti con te un foglio perfettamente bianco o, meglio, un cartoncino specifico grigio 18% (viene venduto per alcuni euro), imposti la macchina sul bianco manuale, inquadri il cartoncino e scatti: ora la macchina sa che ciò che ha visto è neutro e di conseguenza è in grado di impostare correttamente l'interpretazione di tutte le tonalità di colore presenti. Finché la luce non cambia i colori delle tue foto saranno ineccepibilmente naturali. Se invece scatti in raw e vuoi fornire l'informazione al computer, allora la cosa è ancora più semplice: anche se la regolazione del bianco risulti in macchina completamente errata, sarà sufficiente avere una delle foto con inquadrato anche parzialmente il cartoncino grigio oppure il foglio bianco: nel programma di elaborazione fotografica del raw sarà sufficiente cliccare con l'apposito strumento del bianco su un punto del cartoncino neutro inquadrato per ottenere, come per miracolo, colori perfetti in tutta l'immagine. Poi ovviamente basterà copiare l'impostazione di bianco in tutte le foto realizzate con la medesima condizione di luce e saremo sempre pronti ad offrire immagini fedeli e precise. Insomma è una cosa proprio banale, ma utilissima ed è un vero peccato rinunciare a strumenti così sicuri e potenti. Vedo che tu fotografi con la 7D e il 100 mm, quindi una signora attrezzatura che non ha certo problemi a permetterti di fare queste cosette. Pensa comunque che anche la maggior parte delle compattine ti offre la regolazione manuale del bianco. Venendo invece alle Epipactis, penso ti riferisca a quella che poni in titolo come E. helleborine subsp. latina. Noi, ne abbiamo scritto anche recentemente sulla Rivista, riteniamo la subsp. latina come una semplice risposta di adattamento morfologico di E. helleborine a condizioni di esposizione alla luce e conseguente inaridimento dell'ambiente. Quindi, anche se la tua pianta avesse presentato caratteri di subsp. latina noi l'avremmo comunque sempre e semplicemente considerata E. helleborine. Nel tuo caso comunque non esistevano nemmeno particolarmente i caratteri descritti per subsp..latina, quindi il giudizio per Epipactis helleborine risulta ancor più tranquillo. Certo, avevi visto bene, le foglie non appaiono quelle tipiche di E. helleborine dei luoghi molto ombrosi: è quindi probabile che l'esemplare crescesse in zona con buone condizioni di illuminazione. Un saluto Riccardo


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