Ciao Leonardo,
la questione penso sia piuttosto complessa. Il nuovo Codice di nomenclatura botanico, su volere dei partecipanti al Congresso Internazionale è entrato in vigore da gennaio 2012 (con un anno di anticipo su quanto avevano preventivato) per l'importanza delle modifiche in esso contenute. Anche se la versione definitiva del nuovo codice non è ancora disponibile online molti dei partecipanti al Congresso Internazionale hanno scritto articoli sul nuovo codice e indicato in essi le nuove modalità a cui attenersi. Per permettere all'intero mondo scientifico di conoscere tali nuovi cambiamenti, che sarebbero entrati in vigore ancora prima della pubblicazione del nuovo Melbourne Code, un dettagliato articolo è stato pubblicato contemporaneamente in 16 riviste mondiali, e tradotto in Cinese, Portoghese, Russo e Spagnolo. Al di là del cambio del titolo, da ICBN (Codice internazionale di nomenclatura botanica) ad ICN (Codice Internazionale di Nomenclatura per le Alghe, Funghi e Piante), i due più grandi cambiamenti riguardano l'uso della lingua latina nei protologhi, sostituibile con l'inglese, e la possibilità di pubblicare su riviste edite esclusivamente on-line, piuttosto che su carta.
Quest'ultimo punto temo sia il più delicato. Nei seguenti articoli apparsi rispettivamente a ottobre 2011 e febbraio 2012 infatti si legge:
Electronic publication of all nomenclatural acts permitted from 1 January 2012
The Nomenclature Section approved overwhelmingly the series of proposals prepared by the Special Committee on Electronic Publication set up by the Vienna Congress in 2005 (Chapman & al., 2010). This means that it will no longer be necessary for new names of plants, fungi, and algae (and designations of types) to appear in printed matter in order to be effectively published — effective publication being a fundamental requirement of the Code for acceptance of any nomenclatural act. As an alternative, publication online in Portable Document Format (PDF) in a publication with an International Standard Serial Number (ISSN) or International Standard Book Number (ISBN) will be permitted. The Special Committee had proposed 1 January 2013 as the starting date for the new rules (the beginning of the year following the expected publication of the new Code), but the Section believed implementation so important that it decided to bring the date forward to 1 January 2012. Rules were also approved to prevent changes to a particular electronic publication once it is issued, to prevent preliminary versions being effectively published, and to make clear the date of publication. Also approved was a series of recommendations on best practice, particularly with regard to long-term archiving. In order to ensure that the user community is fully aware of these important changes, particularly as they will take effect prior to the publication of the Melbourne Code, a paper detailing them is being published almost simultaneously in 16 journals that publish, at least in part, electronically, with translations currently being prepared in Chinese, Portuguese, Russian, and Spanish. This paper is included in this issue of Taxon (Knapp & al., 2011).
It is also stated in the new code that "publication on websites or in ephemeral documents available over the Internet; publication in journals without a registered ISSN or e-ISSN and publication in books without a registered ISBN or e-ISBN will not result in effective publication of novelties". Thus, there is an important distinction between items simply appearing on websites as opposed to publications that receive proper attention via peer-review. The distinction is simply the form in which the final document appears: as an electronic version first, rather than on paper.
In parole povere, le riviste su cui pubblicare una nuova entità, possono essere riviste cartacee o pubblicate solo online, ma devono essere registrate all'ISSN (numero internazionale che identifica i periodici, come quotidiani e riviste) o ISBN (per i libri), registrazione che dovrebbe garantire una maggiore attenzione e importanza della rivista, legata al peer-review. Il JEO per esempio ha un codice ISSN, riportato nella seconda di copertina, noi siamo in attesa di averne uno, ma le nuove entità pubblicate da gennaio 2012 ad oggi, temo di si, che saranno invalidate a tavolino. Occorre aspettare l'anno nuovo e vedere se nella versione che sarà pubblicata online del Melbourne Code, verrà deciso qualcosa in merito alle entità pubblicate "in itinere" su riviste prive di registrazione, ma sinceramente credo farà fede quanto riportato finora negli articoli di chi ha partecipato alla stesura del nuovo codice di nomenclatura. Tra i volumi attualmente in preparazione da parte dell' IAPT ( International Association for Plant Taxonomy) ci sono:
1) Codice internazionale di nomenclatura per alghe, funghi e piante (Melbourne Codice)
2) Allegati al Codice internazionale di nomenclatura per le alghe, funghi e piante (Melbourne Codice)
3) Il codice decodificato: Una guida all'uso del Codice internazionale di nomenclatura per le alghe, funghi e piante, di Nick Turland.
I taxa che potrebbero essere invalidati sono quindi i seguenti:
Serapias ×gennaioi Turco & Medagli, 2012 [Giros Notizie n.49 - gennaio 2012]
Ophrys peucetiae Lozito, D'Emerico, Medagli & Turco, 2012 [Giros Notizie n.50 - maggio 2012]
Ophrys pseudomelena Turco, Medagli & D'Emerico, 2012 [Giros Notizie n.50 - maggio 2012 ]
Ophrys mattinatae Medagli, Rossini, Quitadamo, D’Emerico, Turco, 2012 [Giros Notizie n.51 - settembre 2012]
e i sei ibridi descritti da Vito e Matteo, per i quali temo comunque ci sia qualche problema, per il mancato deposito degli olotipi. [Giros Notizie n.51 - settembre 2012]