Sempre su richiesta di Giampaolo, inserisco anche questa spettacolare presentazione già comparsa su NM.
Bellissime tutte, in particolari gli ibridi... che mi attraggono ancor più di quelli delle Ophrys!!
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di Giampaolo Picone:
Era un po’ di anni che progettavo un giro nelle Alpi Austriache attratto dalla possibilità di vedere le bellissime Nigritella endemiche di quelle zone. Le ricerche specifiche e gli articoli ispiratori di M. e O Gerbaud ( che ringraziamo per la disponibilità e la gentilezza nel risolvere i nostri innumerevoli dubbi) hanno contribuito a fissare gli obbiettivi e i luoghi dove ritrovare le specie che interessavano.
Le Alpi Austriache sono splendide: pareti calcaree, praterie alpine con spesso lunghi dislivelli da affrontare sono un pittoresco contorno all’azzurro dei laghi; le accoglienti “zimmer” degli allevatori e contadini locali sono il piacevole ritrovo serale dopo lunghe giornate spesso avversate dalla pioggia.
I posti visitati con Francesca sono: lo Schafberg, montagna che si sale con un romantico trenino a cremagliera dal paese di St.Wolfgang nel Salzgamerguut a pochi chilometri da Salisburgo, è il luogo principale dove trovare la rara N.stiriaca. Non molti chilometri di strada dopo la famosa Bad Ischl, una strada a pagamento che parte da Bad Mitterdorf arriva nella zona del M.Traweng nel Totesgebirge, e qui purtroppo, il tempo inclemente ha impedito di dedicare il tempo necessario per vedere tra le tante N.rubra, la N. archiducis –joannis, sarà uno dei tanti motivi per ritornarci! Il M.Trenchtling nel gruppo del Hochschwab che si raggiunge per un lungo e faticoso sentiero, è un posto straordinario per le tante fioriture e tra migliaia di stelle alpine, Foelsche lo descrive essere il locus typicus della N.austriaca, la N.minor, la N. bicolor e la N. widderi di cui noi nell’Appennino Centrale, dai Monti Sibillini fino al gruppo della Meta, abbiamo la sorellina gemella…o quasi! Sulla spettacolare cima dell’Hochbir corre il confine tra la Carinzia austriaca e la Slovenia, ancora un pedaggio per raggiungere il delizioso omonimo rifugio ed eccoci nel paradiso della N.lithopolitanica! Tre piacevoli ricordi: la “finestra” di tempo asciutto tra un temporale e l’altro, un mastodontico cervo che si aggirava in zona e un sovradimensionato knodel, il canederlo locale, squisito, gigantesco e pesante come una palla da bocce! L’ultimo giorno in terra austriaca lo dedichiamo al locus typicus della N.rhellicani nel Parco Nazionale del Nockerbe, incantevole la strada a pedaggio che supera i 2000 metri, tra nigritelle, gymnigritelle, pioggia e freddo mi accorgo che il mio stomaco ha finalmente digerito il megalitico canederlo dell’Hochbir! Il maltempo adesso è quasi continuo e ci accompagnerà nei prossimi giorni sulle Dolomiti; spero riuscire a relazionare con immagini anche le fioriture trovate nei 4 giorni dolomitici.
Concludo con le foto che seguiranno, potrebbero avere una classificazione non esatta, ma testimoniano il piacere e l’emozione del ritrovamento; non avendo la volontà né la capacità botanica per descriverli o per classificarli abbiamo approfittato della pazienza di M. e O. Gerbaud che ringraziamo di nuovo, e degli scritti degli amici Perazza, Lorenz e di (anche se in tedesco meno comprensibile ma indispensabili) Foelsche.