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Platanthera: ibrido o ... ?
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Autore:  etguarna [ 28 giugno 2012, 16:11 ]
Oggetto del messaggio:  Platanthera: ibrido o ... ?

Ho trovato due piantine di Platanthera molto strane: Normali le foglie, due basali e due cauline bratteiformi. Il fiore poco più piccolo della bifolia ma decisamente pendulo, senza sperone e con labello rivolto all'insù. Siamo in Lombardia, Grigna Settentrionale all'alpe di Esino quota 1.100 mt circa, in zona molto diffuse Platanthera bifolia e Dactilorizha fuchsii. Ho trovato anche qualche piantina di Epipactis helleborine ancora in bocciolo e una Cephalanthera longifolia molto avanti ormai sfiorita. Se si trattasse di un ibrido, non saprei proprio trovare l' "altra". 23 giugno

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Commento file: Assenza di sperone
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Commento file: Fiore piccolo, assenza di sperone
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Commento file: Spiga lassa e fiori penduli
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Autore:  bruno51 [ 28 giugno 2012, 21:53 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Platanthera: ibrido o ... ?

Soggetto molto particolare e interessante, di difficile inquadramento.
L'ipotesi di un ibrido intergenerico ci potrebbe stare, ma sarebbe una gran bella rarità!!! In questo caso non saprei proprio (come dici tu) a che specie rivolgermi.
Personalmente penserei più ad una forma lusiforme che interessa tutta l'infiorescenza, anche se......il labello orrizzontale o rivolto all'insù, potrebbe far pensare a Platanthera azorica, proprio di quelle isole.
Ciao Bruno.

Autore:  luciano r. [ 29 giugno 2012, 0:43 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Platanthera: ibrido o ... ?

Esemplare molto particolare, ma non credo ci sia nulla di anomalo se ogni tanto si trovano piante anomale (scusate il gioco di parole); forse mi sbaglio, ma spesso andiamo a cercare soluzioni improbabili (Platanthera azorica? Bruno, ma è completamente diversa! ;) ) e dimentichiamo che anche tra noi "umani" ci sono purtroppo casi di malformazioni... saluti! :)
luciano r

Autore:  Luca Oddone [ 29 giugno 2012, 15:24 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Platanthera: ibrido o ... ?

Opterei anche io per un bel lusus naturae di Platanthera bifolia! :D

Autore:  bruno51 [ 29 giugno 2012, 19:44 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Platanthera: ibrido o ... ?

Carissimo e stimato Luciano, nella stessa frase ho scritto < personalmente penserei più a una forma lusiforme...>; il riferimento a P.azorica è perchè mi ricordavo, che alcuni anni fa, avevo letto e mi era rimasto impresso la particolare forma del labello di questa P.,(probabilmente sulla guida del Delforge).
Ovviamente, non penso che possa essere questa Platanthera, non sono mai stato alle Azzorre e non l'ho mai vista dal vero per poter dire che è completamente diversa.
Saluti Bruno.

Autore:  etguarna [ 30 giugno 2012, 10:00 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Platanthera: ibrido o ... ?

Il labello di P. azorica ci azzecca ma solo quello e rende bene l'idea. L’assenza di sperone mi ha fatto pensare ad un’ibridazione con Cephalanthera longifolia. Siamo sul lago di Como e lo sviluppo ripido delle pendici montuose può far coincidere a quote diverse la fioritura delle due specie.
La possibilità di un “lusus naturae” vale anche in presenza di due esemplari distanti fra loro una decina di metri? E' una domanda che faccio perchè non conosco la materia. Comunque mi sono ripromesso di tornarci il prossimo anno con un percorso diverso e più mirato.
Grazie. Ciao Ettore

Autore:  Luca Oddone [ 30 giugno 2012, 10:55 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Platanthera: ibrido o ... ?

etguarna ha scritto:
La possibilità di un “lusus naturae” vale anche in presenza di due esemplari distanti fra loro una decina di metri? E' una domanda che faccio perchè non conosco la materia. Comunque mi sono ripromesso di tornarci il prossimo anno con un percorso diverso e più mirato.
Grazie. Ciao Ettore


Bisognerebbe indagare sul tipo di terreno, sui funghi simbionti e sulla eventuale presenza di inquinanti nel terreno.. la presenza di una sostanza mutagena o di batteri o virus o chissà che altro, potrebbe aver indotto una mutazione su entrambe le piantine, ad una distanza di 10 metri tra loro. E' comunque un ritrovamento molto interessante! Quello che mi viene in mente è di marcare a terra le due piantine ad esempio con due o tre cannetti ciascuna, in modo da poterle riconoscere con certezza il prossimo anno! La prossima primavera sarà interessante vedere se le stesse piante si ripresenteranno con il fenotipo mutato, o torneranno a fiorire come due normali P. bifolia. Questo potrà intanto dirci se una eventuale mutazione è acquisita a livello genotipico o se ha riguardato solamente l'apice vegetativo annuale in crescita. ;)

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