G.I.R.O.S. - Gruppo Italiano per la Ricerca sulle Orchidee Spontanee

Ciao a tutti,
sono da poco tornato a casa, ho aperto la posta e mi sono spaventato. Ho richiuso subito, perche mi è impossibile rispondere a tutti. Pertanto faccio a tutti qui i miei migliori Auguri di Buone feste e di grandi ritrovamenti per il prossimo anno. Riguardo agli argomenti sopra esposti, ci sarebbe ancora da aggiungere qualcosa a proposito delle Epipactis calabresi, ci proverò nei prossimi giorni. Ora visto che sono in vena di elargizioni, vi offro alcune ricette, che se non vi vanno bene per i prossimi cenoni, potrebbero andar bene subito dopo: riso in bianco, oppure un brodino leggero. Di secondo: un pesciolino cotto a vapore, oppure una mozzarella… di piccole dimensioni e un bel bicchiere di acqua fresca! Ah no scusate, solo temperatura ambiente. Sapete dalle mie parti va di moda così. Buon appetito Luciano

Grazie Luciano,
ricambio gli Auguri.
Vedrò di proporre il tuo menù alla Mamma, sicuramemnte sarà contenta..... peccato però che ormai è tardi ed ha preparato ogni ben di Dio.
E come ne prepara la Mamma, non ne prepara nessuno!!
Un saluto a tutti da
Massimo

Riapro questo post, perchè mi sono accorto (in ritardo), che manca ancora un'altra "nuova" Epipactis italiana : Epipactis leptochila subsp. umbrae.
Descritta da.... K. Kreutz, G. Quitadamo, A. Rossini e P. Medagli nel 2013 per il Gargano, di cui vi sono ancora poche informazioni e foto in giro....
Qui sotto un link
http://www.orchideedelgargano.it/9/21/m/86/17/1
Un saluto, Bruno.

Ciao a tutti, riprendiamo come promesso a parlare di Epipactis calabresi. Cercherò di fare un po’ la storia di questa pianta, ovviamente mi riferisco ad E. sanguinea, perche mi sembra più simile a quella che stavamo studiando noi. Riguardo ad E. calabrica, ha già spiegato Riccardo quelle che sono le nostre impressioni, è tuttavia logico che se Helmut e compagni hanno fatto questa scelta, significa che avranno visto cose ben più consistenti. L’ho vista per la prima volta nel 2000, in occasione del mio primo viaggio in Calabria, che feci con alcuni amici. La trovammo in due posti: a Gambarie, zona mausoleo di Garibaldi e nelle Serre. Nel 2004 la vidi in una terza stazione, sempre in Calabria, ma molto più a sud. Quell’anno la vidi infatti per la prima volta in fiore e pensai subito a una nuova specie, ma anche qui arrivò una blindatura, con le stesse modalità di cui ha parlato Riccardo a proposito della pianta dell’Amiata, secondo cui, “incredibile ma vero”, si sarebbe sempre trattato di variabilità di E. pontica. Tanto che nel 2006 in un articolo in cui parlavamo di Epipactis calabresi, la riportammo come tale, non avendo fonti diverse nelle varianti possibili previste dal Taubenheim. (JOUR. EUR. ORCH. 38 (4): 907-916. Sempre nel 2006, in Orchideen Europas H. Baumann, S. Kunkele, R. Lorenz, la stessa pianta viene riportata come E. persica subsp. pontica (Taubenheim) H. Baumann & R. Lorenz. Il resto è storia dei nostri giorni che già sapete, aggiungo soltanto che studiare questa pianta comporta non poche difficoltà, in quanto ha un periodo di fioritura che inizia quando ormai tutte le altre specie presenti in zona sono a fine fioritura e quindi bisogna andare in Calabria appositamente. Inoltre, purtroppo in diverse stagioni non abbiamo visto un fiore aperto, perché in condizioni particolari la pianta attua l’impollinazione cleistogama. Saluti a tutti Luciano