G.I.R.O.S. - Gruppo Italiano per la Ricerca sulle Orchidee Spontanee

Solo il fiore che lasci sulla pianta è tuo. (Aldo Capitini)
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MessaggioInviato: 21 luglio 2014, 14:16 
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Nome: Franca
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Ieri in alta Val di Taro (PR) in pendio a 1167 m.di quota,in una macchia boschiva chiara alla base di un emergenza ofiolitica,abbiamo rinvenuto una stazione di
Epipactis helleborine subsp..orbicularis.La stazione composta da circa una trentina di piante singole e a cespo presenta caratteri di variabilità con le piante
più esposte (e situate in alto) che presentano le caratteristiche chiave della subsp. gambo ritto robusto,foglie ovali più corte degli internodi etc.mentre le piante
meno esposte (situate all'interno della macchia) presentano caratteristiche che le portano verso E.helleborine (trasformazione portamento e forma delle foglie).Purtroppo a causa delle condizioni meteo avverse,non abbiamo
potuto indagare ulteriormente.
Alleghiamo alcune immagini per documentazione,al momento non siamo a conoscenza se la orbicularis sia nota per il parmense.
Allegato:
Commento file: Particolare di fusto e foglie basali
IMG_01 copia.jpg
IMG_01 copia.jpg [ 165.29 KiB | Osservato 9409 volte ]
Allegato:
Commento file: Pianta intera
IMG_02 copia.jpg
IMG_02 copia.jpg [ 164.33 KiB | Osservato 9409 volte ]
Allegato:
Commento file: Spiga florale
IMG_03 copia.jpg
IMG_03 copia.jpg [ 140.65 KiB | Osservato 9409 volte ]
Allegato:
Commento file: Cespo
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IMG_04 copia.jpg [ 178.28 KiB | Osservato 9409 volte ]

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Franca & Maurizio

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MessaggioInviato: 21 luglio 2014, 14:24 
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Località: Fosdinovo (MS)
Grandissimi ed impareggiabili! :applauso:
... ma che bussola usate? :?: :stupito: :lol:
giorgino


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MessaggioInviato: 21 luglio 2014, 18:34 
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Nome: Franca
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:pardon: Siamo stati unti :ops: non ti diciamo da chi... :fii:
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MessaggioInviato: 22 luglio 2014, 21:49 
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Grandi Franca e Maurizio! Vi posso dare garanzia che si tratta della prima segnalazione in assoluto a Parma: noi l'abbiamo cercata per anni, ma senza risultato. E in effetti consideravamo la cosa strana, poiché nella nostra provincia gli ambienti possibili sono molti e del resto queste piante sono tranquillamente presenti nelle province vicine.
Noi preferiamo definirle Epipactis distans, poiché queste popolazioni corrispondono in tutto ai caratteri dello specifico taxon francese: la subsp. orbicularis ha avuto un momento di gloria in virtù delle scelte nomenclaturali dell'ultimo libro della nostra Associazione sulle Orchidee italiane, però a nostro vedere la qualifica non è pertinente a definire queste Epipactis. Inutile dire che considero la scoperta importante e l'ennesima riprova che un'Orchidea non esiste in una zona finché non vi sia qualcuno bravo che la va a trovare. Vi contatto in privato per avere qualche dettaglio in più di questa bella novità. Ciao Riccardo


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MessaggioInviato: 23 luglio 2014, 9:25 
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ricki51 ha scritto:
Noi preferiamo definirle Epipactis distans, poiché queste popolazioni corrispondono in tutto ai caratteri dello specifico taxon francese. Ciao Riccardo


Ciao Riccardo,
a tal proposito vorrei chiederti maggiori dettagli... il fatto che riteniate più appropriato il rango specifico, togliendo dunque la subordinazione di questo taxa alla E. helleborine, significa che non ha nulla a che vedere con questa?

Grazie!

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Luca

«Nomina si nescis, perit et cognito rerum» - Se si ignora il nome delle cose, se ne perde anche la conoscenza. C. Linnaeus, Philosophia botanica (1751)

«I was much struck how entirely vague and arbitrary is the distinction between species and varieties. Charles Darwin, On the Origin of Species (1859)

«This disagreement regarding bee orchid diversity represents a particularly extreme example of a phenomenon that frequently afflicts taxonomy - a dichotomy between researchers who divide natural variation into as many units as possible (splitters) and others who aggregate those subtly different units into entities that they consider to be either more easily recognised or more biologically meaningful (lumpers)» - R.M. Bateman

«Un fiore, anche il più insignificante, è la mirabile risultanza di un collaudato progetto genomico, di precisi equilibri ecologici, dell'azione congiunta del sole, del terreno, della pioggia e della rugiada, del vento e degli insetti impollinatori. Quale unica specie consapevole della complessità di questi processi e della preziosità del risultante dono, è nostro dovere promuoverne la conoscenza e prodigarci per la sua protezione» - G. Sciarretta


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Nomenclatura GIROS - Biodiversity Heritage Library - IPNI, International Plant Names Index - Kew Gardens Checklist



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MessaggioInviato: 24 luglio 2014, 2:34 
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Iscritto il: 30 luglio 2011, 15:40
Messaggi: 90
Nome: Riccardo
Cognome: De Vivo
Località: Fidenza (PR)
Nel 1872 Arvet-Touvet descrive con precisione una Epipactis, che vive in montagna, in ambienti aridi,
rocciosi ed esposti, sopportando condizioni climatiche estreme. Foglie e fusto presentano aspetto ben
definito e caratteristico. I fiori hanno struttura non lontana, morfologicamente, da quelli di E. helleborine, ma
con minore persistenza nel carattere di allogamia, i pollinii infatti sgranano precocemente. E. helleborine
può condividere ambienti simili aridi, magari un filo meno estremi, ma sviluppa in tali situazioni una
morfologia diversa da E. distans. Ma soprattutto E. helleborine mantiene inalterata la capacità di tornare in
ombra, anzi questo ritorno la tonifica e rinvigorisce. E. distans è invece specie poco adattabile, il suo è un
ambiente maledetto, ma vive bene solo lì, come va in ombra soffre, si indebolisce, diventa esile, spesso
incapace di reggersi dritta e poi muore, scompare.
Se uno non la conosce e capita per caso a vedere E. distans, può farsi ingannare da certi aspetti del
fiore, trovarli simili a E. helleborine: ma se si seguono per anni le popolazioni di E. distans, non si può
coltivare alcun dubbio che si tratti di specie andata per la sua strada ed è una strada di specializzazione
senza ritorno.
E. helleborine subsp. orbicularis, se proprio volete, attribuitelo a quelle piante con foglie medio-piccole e
rotondeggiati, che nel folto del bosco vivono benissimo. Non è raro incontrarne, ma personalmente non
scomodo alcuna sottospecie, le chiamo helleborine e basta, semplice variabilità di helleborine.
Arvet-Touvet, per primo ha conosciuto e descritto quelle piante sulle Alpi francesi, e soprattutto ha capito di che cosa si
trattasse e cosa potessero rappresentare con la loro specializzazione per un ambiente estremo: io trovo
che storicamente anche questo sia un valore e mi pare che i troppi interventi nomenclaturali, talora anche
privi di argomentazione e documentazione e qualche volta anche poveri di sapere specifico,
rappresentino alla fine una mancanza di rispetto verso chi ha segnato dei buoni punti di riferimento nella
botanica moderna. Per questo, caro Luca, ritengo corretto scientificamente, ma anche, permettimi,
eticamente chiamare Epipactis distans Arvet-Touvet queste piante, determinate con sapienza nel 1872,
mentre in anni anche molto successivi si è pensato di intervenire con la scure, dimostrando però a mio
vedere una conoscenza superficiale della biologia di questa specie affascinante. Ciao Riccardo


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MessaggioInviato: 6 agosto 2014, 14:40 
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Iscritto il: 29 maggio 2011, 16:05
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Nome: Luca
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Località: Mongardino (AT)
Grazie Riccardo per la esauriente ed appassionante spiegazione!

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